Il giorno 25 maggio 2013 la Schola Cantorum andrà in trasferta a Bergamo, presso il Convento dei Padri Domenicani, per animare la Santa Messa delle 18.30
Grazie agli ottimi rapporti tra il Direttore Artistico Fausto Fradeletto e i Padri Domenicani di Bergamo, la Schola Cantorum sarà ospite e contribuirà ad animare con il canto la Celebrazione Liturgica del sabato sera alle ore 18.30.
Presso il sito www.domenicanibg.it sono disponibili tutte le informazioni di questo Sacro Luogo. Qui di seguito riportiamo le informazioni salienti.
Presso la chiesa di S. Bartolomeo, risiede la comunità dei frati domenicani. Essa si compone attualmente di dieci religiosi, dediti alla predicazione, allo studio, alla preghiera liturgica, vissuti nell’ambito della vita comunitaria. Il convento è anche sede del Prenoviziato della Provincia domenicana di S. Domenico in Italia.
L’attuale convento, edificato nel 1970, è sede della comunità che, in precedenza, abitava il convento secentesco di S. Bartolomeo, occupato e poi distrutto dall’autorità statale.
La presenza dei Frati Predicatori (Domenicani) a Bergamo risale al 1220 circa. Probabilmente, il convento bergamasco è il secondo per antichità in Italia, dopo Bologna. Il beato Guala da Bergamo, poi vescovo di Brescia, ebbe un ruolo in questa fondazione. Già nel 1226 i Domenicani disponevano della chiesa di S. Stefano in Città Alta, subito fuori la porta di S. Giacomo. Il convento domenicano di S. Stefano ospitò per secoli religiosi di elevato valore umano e cristiano. Fra i più importanti, Pinamonte da Brembate, che redasse gli statuti del Consorzio della Misericordia, Venturino Ceresoli da Bergamo, maestro di spiritualità, fra Damiano Zambelli, intarsiatore.
Il convento di S. Stefano, con la sua ricca biblioteca, ebbe vita fino al 11 novembre 1561. Il governo della Repubblica di Venezia decise l’abbattimento della chiesa e del convento per costruire le nuove mura e lasciare uno spazio di sicurezza intorno ad esse.
L’8 febbraio 1571 il papa S. Pio V, domenicano, con la bolla «Quoniam per extinctionem ordinis fratrum Humiliatorum» concedeva come sede ai frati domenicani il vecchio monastero di S. Bartolomeo nel prato di S. Alessandro, già appartenuto all’Ordine degli Umiliati. I domenicani, nuovi ospiti del convento, pensarono subito alla loro nuova chiesa e l’11 giugno 1613 l’arcivescovo di Milano posò la prima pietra della nuova chiesa che sorse su disegno di Anton Maria Caneva.
La chiesa è di struttura semplice, ma allo stesso tempo elegante e grandiosa, misura 60 metri di lunghezza e 14 di larghezza, escluse le cappelle. Fu per la prima volta officiata il 6 maggio 1623, ma non fu compiuta che nel 1642 e consacrata dal vescovo di Bergamo mons. Giovanni Paolo Dolfin il 19 gennaio 1782.